orgoglio (or.gò.glio) s.m. [dal provenzale orgolh, franco orgoli, di origine germanica 1. Sentimento unilaterale ed eccessivo della propria personalità o casta, che isola l’individuo o ne altera i rapporti sociali o affettivi. 2. Con senso attenuato, sentimento non biasimevole della propria dignità, giustificata fierezza.
pride (dopo il XII secolo) (antico inglese pryde dal francese prud)
orgullo (dal catalano orgull) Arrogancia, vanidad, exceso de estimacion propia, que a veces es disimulable por nacer de causas nobles y virtuosas
orgueil (orgoill 1080, franco urgoli)
È UNO SBAGLIO CHE NON SPAVENTA, È UNA VITTORIA CHE NON TURBA
L’interpretazione attraverso le fotografie di Filippo Romano
L’orgoglio non ha tempo. È uno sguardo ragazzino che si nutre di conquista, ed è il passo di un vecchio che non si piega, che sa guardare indietro e affrontare il domani.
È un sorriso di fronte al nemico, è una lacrima che non cade. E uno sbaglio che non spaventa, e una vittoria che non turba. L’orgoglio è di sé e allora si fa pietra che si scaglia, grido che dispiega lunghi anni di silenzio
È il cervo ritornato a popolare una città che si credeva potente, è la natura che piega l’uomo cieco.
Ma l’orgoglio è anche dell’altro e allora si smuove in carezza, in morbido abbraccio. Si fa lettera che rivela parole mai dette, mano di padre, seno di madre.
Il tempo dell’orgoglio sono le orme sulla sabbia, che appaiono e scompaiono secondo i capricci del mare. È il rintocco che dà il ritmo a un’esistenza intera, o l’improvviso terminare di un tac tac.
Early morning, april 4
shot rings out in the memphis sky
free at last
they took your life
they could not take your pride– BONO VOX –